La storia dell’aggiunta alla chiesa di San Marco sull’isola di Silba nel 1638 Si racconta che Ventura, durante il suo viaggio dalle Venezie, fu colto in una tempesta sul mare vicino all’isola di Silba, non lontano dalla baia sotto la chiesa odierna di San Marco (i cittadini di Silba la chiamano Pocutmarak che vorrebbe dire sotto San Marco) e perse il suo tesoro nel mare, tesoro trasportato sulla conosciuta nave Manzero. Fece voto che avrebbe dato costruire la chiesa di San Marco se fosse riuscito a salvare il tesoro. Il mare si calmò e con le reti lui riuscì ad afferrare il tesoro e così fece costruire la chiesa. Si racconta che la sacristia fu costruita su una cappella bizantina che ancor’oggi a Silba viene chiamata la cappella greca. Si dice che l’immagine di Cristo sul crocifisso in legno, ancora ben conservato, apparteneva alla cappella greca. E lo si può veramente vedere ancor’oggi. La costruzione è rimasta sul luogo del campanile della chiesa di San Marco, e questo può essere considerato un monumento del dominio bizantino sull’isola di Silba. La storia della costruzione di Toreta Il simbolo di Silba è toreta, una torre costruita dal capitano Petar Marinić in modo che sua moglie potesse vedere il suo rientro dai viaggi. Questa storia romantica ha una fine inconsueta. Il primo amore di Petar sposò un altro durante una delle sue lunghe navigazioni: Riuscì a consolarsi solo quando la figlia della sua cara fu da marito. La sposò e fece costruire la torre dove ancor’oggi sale ogni visitatore dell’isola.